CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO E FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE
Il Ministro Giorgetti ha firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo Impresa Donna che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.
L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.
Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.
Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale.
Il decreto interministeriale è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.
A CHI SPETTA
Gli aiuti a fondo perduto o finanziamenti agevolati dovranno servire per la nascita o il consolidamento delle imprese, la diffusione della cultura imprenditoriale e la formazione.
Il fondo interesserà quattro categorie di imprese beneficiarie:
- cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
- società di capitale con quote e componenti del consiglio di amministrazione per almeno due terzi di donne;
- imprese individuali la cui titolare è una donna;
- lavoratrici autonome.
I settori di attività cui andranno i benefici vanno dall’industria, all’artigianato, alla trasformazione dei prodotti agricoli, ai servizi, ia commercio e infine il turismo.
COME FUNZIONA
Le imprese dovranno realizzare programmi di investimento entro due anni e con un tetto di spese ammissibili:
- di 250mila euro per nuove imprese
- fino a 400mila per quelle già esistenti.
Le imprese dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- sede legale e/o operativa in Italia
- essere costituite da meno di un anno
- sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, trasmettano documentazione sull’avvenuta costituzione.
- nel caso di lavoratrici autonome, l’apertura della partita Iva va presentata entro i 60 giorni dalla valutazione positiva della domanda
COME SI ACCEDE AL CONTRIBUTO
Con un provvedimento del MISE verrà fissata la di partenza delle domande, che andranno presentate online attraverso la piattaforma di Invitalia e poi valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che considera vari criteri dal progetto imprenditoriale alle potenzialità del mercato di riferimento, con un sistema premiale alle iniziative ad alta tecnologia.
Per ulteriori approfondimenti e per una valutazione della fattibilità del piano imprenditoriale si invita a prendere contatti con lo studio attraverso i canali dedicati.