Marito e moglie che risiedono in abitazioni diverse avranno nuovamente diritto all’esenzione IMU per entrambi gli immobili, a patto che rispettino la condizione della doppia residenza e della dimora abituale.
A stabilirlo è la Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, che è tornata sul tema IMU dando alle coppie la possibilità di godere del beneficio IMU su entrambe le abitazioni e non soltanto su di una a scelta.
Come noto, l’art, 5-decies, comma 1, del DL n. 146/2021 (convertito con modificazioni dalla Legge n. 215/2021) stabilisce che, nel caso in cui i coniugi abbiano due residenze diverse, è possibile godere dell’esenzione dal pagamento dell’imposta soltanto per uno dei due immobili. Questo a prescindere dai Comuni in cui sono localizzate le unità immobiliari. La scelta dell’immobile da esentare dall’imposta, sempre secondo la norma, va fatta direttamente dal contribuente in sede di compilazione della dichiarazione IMU, barrando il campo 15 relativo all’esenzione e riportando nel campo annotazioni “abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex art.1, comma 741, lett. b) della Legge n. 160/2019”.
La Corte Costituzionale però, con la sentenza appena pronunciata ha sottolineato che in un contesto come quello attuale, caratterizzato dall’aumento della mobilità e dall’evoluzione dei costumi, tale dettato potrebbe determinare una evidente discriminazione rispetto a chi, non coniugato ma singolo o convivente di fatto, si veda riconosciuto il suddetto beneficio al semplice sussistere del doppio contestuale requisito della residenza e della dimora abituale nell’immobile di cui sia possessore.
Ora toccherà al legislatore e ai Comuni adeguarsi al nuovo orientamento.
Per ulteriori informazioni si invita a prendere contatti con lo studio attraverso i canali dedicati.